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Immagine del redattoreclarissa.renna.psicologa

Conseguenze psicologiche da Coronavirus

L’emergenza sanitaria da COVID-19 ha avuto un impatto sulla salute fisica ma anche psicologica della popolazione, includendo bambini, adolescenti, adulti e anziani, con effetti anche a lungo termine.

Questa pandemia mondiale ha fatto sì che le nostre abitudini quotidiane si modificassero improvvisamente e drasticamente, anche quelle che sembravano scontate, sperimentando così un’esperienza spiacevole che comporta la perdita della libertà individuale, la separazione dai nostri affetti più cari e uno stato di incertezza sulla propria salute e sul futuro, avvertendo un forte senso di minaccia e impotenza.


Quali sono i disturbi principali legati al COVID-19?

  • Disturbi d’Ansia (78%, rimuginio, focalizzato su contenuti di pensiero negativi)

  • Disturbi depressivi (61%, l’incapacità di mantenere il nostro stile di vita, noia e frustrazione, portano a sperimentare emozioni spiacevoli e vuoto interiore)

  • Disturbo Ossessivo-Compulsivo (27%, in particolare nelle persone predisposte a sviluppare disturbi come l’ossessione da contaminazione e per la pulizia);

  • Disturbi del sonno (15% della popolazione ha sperimentato insonnia ed incubi notturni);

  • Disturbo Post Traumatico Da Stress (adattamento disfunzionale ad un’esperienza nuova).

In questo periodo di emergenza sanitaria, ci sono numerosi fattori di stress che secondo le ricerche contribuiscono a farci vivere il periodo di distanziamento sociale in maniera ancor più difficile. A tal proposito si è constatato che quanto più la durata della quarantena sia protratta senza un termine definito, tanto più è facile che si sviluppino sentimenti di rabbia, sintomi di disturbo da stress post traumatico e comportamenti fobici di evitamento (Hawryluck L., et al. 2004) (Marjanovic Z., et al. 2007).


Quali pensieri e comportamenti possono aiutarci?

L’essere umano è abituato a conoscere il suo corpo in una determinata situazione, ma di fronte ad un’esperienza nuova, può sperimentare emozioni spiacevoli che non garantiscono un benessere psicofisico.

La riduzione del solo rimuginio, che è considerato uno stile di pensiero perseverante con contenuti negativi, può favorire un significativo incremento del benessere psicologico, cercando di spostare l’attenzione verso qualcosa che per noi è piacevole.

Inoltre, svolgendo attività fisica vi è un rilascio di endorfine, che hanno dunque la capacità di regalarci piacere, gratificazione e felicità aiutandoci a sopportare meglio lo stress e gestire le emozioni.


Per chi poi fosse in stato di allerta, disagio, ansia o addirittura panico può rivolgersi, adulto o bambino che sia, alla figura dello psicologo, professionista adatto a gestire questi temi accompagnando la persona a uno stato più adattivo e funzionale.

Un luogo dove elaborare emozioni, preoccupazioni o addirittura vissuti traumatici a volte serve. Interessante a tal proposito la recente campagna dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia per avvicinare i cittadini a tale importante figura sanitaria: #lopsicologotiaiuta.

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