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Immagine del redattoreclarissa.renna.psicologa

La diffusione della Terapia on line

Le terapie online stanno prendendo sempre più piede, adeguandosi così ai tempi e riducendo le distanze, accedendo a professionisti anche geograficamente lontani, ma ci sono ancora tanti dubbi sulla terapia on-line. Si crede che non favorisca un’adeguata vicinanza emotiva interferendo con i processi empatici alla base di outcames positivi.

 

Si definisce “empatia digitale” la capacità di prendersi cura degli altri, nonché esprimere in modo immediato pensieri, emozioni e sensazioni mediante canali digitali, senza gli specifici indicatori di empatia sociale caratteristici delle modalità tradizionali di interazione (Terry, Cain, 2016). Alla luce di tutte queste considerazioni, allora, la distanza relazionale nelle sedute Skype, forse, è più percepita che reale ed infatti sembra che la Psicoterapia tramite video(VCP: Videoconferencing Psychotherapy) funzioni al pari delle terapie standard, faccia a faccia, con diverse tipologie di utenza (Backhaus et al., 2012).

 

Poter osservare le nostre espressioni tramite Skype e modularle, può aiutarci a offrire maggiori segnali di ingaggio, facendo sentire il paziente al sicuro e questo può tradursi in un volto più rilassato o in un cambiamento nella frequenza delle vocalizzazioni (Porges, 2018). Dal vivo lo possiamo notare e rimandare al paziente, durante una video-seduta lo possiamo far constatare proprio mentre accade, potendo esplorare ed accedere a contenuti mentali rilevanti. Certo, il terapeuta esperto dovrebbe essere abituato a cogliere ogni suo coping corporeo, come muovere un piede, serrare le mascelle, bruxare o giocare con le dita, tutti gesti che rappresentano un adattamento o una gestione di suoi stati interni.

Durante una seduta dovremmo ascoltare il paziente su un piano di realtà e tradurre tutto in “psicologese”, al contempo dobbiamo tenere d’occhio il suo corpo e i suoi stati emotivi interni, fare interventi tecnici, ricostruire schemi e funzionamenti, osservare le nostre reazioni, riconoscere i nostri schemi, le nostre emozioni e i nostri coping corporei. Tanta roba e tutto da soli. Perché non approfittare di un piccolo aiuto? Magari grazie della “reverse camera” di Skype? I piccoli movimenti che noi attuiamo come cambiamenti posturali, piegamenti del tronco in avanti o all’indietro, movimenti del capo, mandano continuamente informazioni al cervello, sia in chi li attua che a chi li riceve, e queste informazioni si traducono in segnali che producono cambiamenti nell’altro e in noi stessi (Porges, 2014). Ecco un’altra risorsa: il terapeuta può riconoscere l’attivazione di un suo coping somatico e procedurale cogliendolo in diretta e può consapevolizzarlo, notando che sta succedendo qualcosa dentro di sé o con il paziente e può, forse, perfino ipotizzare cosa sta provando il paziente e perché. Identificare e modulare tutto questo favorisce una maggiore sintonizzazione e di conseguenza una relazione terapeutica più salda.


La terapia online è sempre di più in affermazione a livello mondiale  e offre una serie di vantaggi rispetto alla terapia faccia a faccia.

  • Può essere più conveniente. La terapia online permette di risparmiare molto tempo. È possibile organizzarsi in modo da non richiedere permessi dal lavoro , ne perdere troppo tempo nel traffico come avviene per ogni spostamento fisico. Il terapeuta è subito disponibile attraverso il mezzo prescelto

  • La comunicazione online può fare sentire a proprio agio molte persone, abbatte la difficoltà di doversi recare fisicamente in un luogo specialmente gli adolescenti o chi è abituato per lavoro a utilizzare la tecnologia.

  • È accessibile a tutte le persone che non possono raggiungere fisicamente uno studio di psicologia.

    • Paesi sperduti o remoti in cui non si può trovare uno psicoterapeuta qualificato CBT

    • Persone Emigrate all’estero alla ricerca di uno psicoterapeuta Madre Lingua

    • Persone affette da una malattia cronica

    • Persone affette da una disabilità

    • Persone che non possono staccarsi dal Lavoro per troppo tempo

    • Persone che per motivi famigliari non si possono allontanare da casa in un determinato periodo: cura della prole, famigliare ammalato


Alla luce di tutte queste osservazioni e grazie anche alle conclusioni di studi scientifici che cercano di provarne sempre di più l’efficacia, segno di maggiore predisposizione alla questione, le terapie online stanno prendendo sempre più piede, adeguandosi così ai tempi e riducendo le distanze, accedendo a professionisti anche geograficamente lontani.








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